333 828 8346
Viale Vincenzo Gallicola, 81100 Caserta CE
info@taekwondocaserta.it

Le forme

Per capire le forme bisogna ritornare alle origini del Taekwondo: nei periodi di pace c’era ancora il bisogno di praticare le tecniche di combattimento, ma la situazione era alquanto differente paragonata al campo di battaglia.
La forma era necessaria per eseguire le tecniche occorrenti in guerra, ma difficili da applicare durante l’allenamento.

Le Poomsae consistono in un esercizio accurato di tutte le tecniche senza il partner: tutti gli avversari sono immaginari. Vengono effettuati dei movimenti in linea basati sulle tradizionali idee orientali per i nomi di ogni Poomsae.

I praticanti possono imparare tecniche offensive e difensive contro avversari immaginari. A seconda dell’abilità degli studenti (indice è il colore della cintura) si pratica la forma appropriata ed ogni nuova forma è più difficile di quella precedente.

Attraverso la pratica delle forme si possono applicare tecniche di mano e di piede ed i cambiamenti di posizione imparati nelle tecniche di base, che sono poi adattabili al combattimento reale. Le forme hanno, per giunta, l’effetto di migliorare la flessibilità del corpo e rendere abili nel controllare la forza, l’equilibrio, la respirazione, lo sguardo e la concentrazione dello spirito ed inoltre quello di coltivare lo spirito dell’arte marziale attraverso la disciplina mentale.

Una forma di Taekwondo comprende varie posizioni, ognuna delle quali con la sua peculiare natura, ma allo stesso tempo ognuna si fonde con l’altra. Ogni forma si compone di una serie prestabilita da venti a quaranta differenti tecniche di Taekwondo interconnesse disposte in una serie di movimenti di difesa, contrattacco e attacco che devono essere eseguiti in una sequenza precisa.

Parare, dare pugni, colpire, attaccare e calciare sono tra le tecniche delle forme del Taekwondo. Esse vengono portate correttamente con mani, piedi, gomiti, ginocchia ecc. ai punti vitali del corpo a cui sono diretti. Le posizioni, di conseguenza, cambiano in passi lunghi o corti, posizione del cavaliere o passo della tigre ecc. a seconda di quello che richiede la situazione.

Attraverso la pratica di tali movimenti gli studenti imparano le tecniche del Taekwondo dalle più semplici alle più complesse: la cintura nera deve conoscere i primi 8 Taeguk. Le forme hanno origine dal libro oracolo cinese I Ching e si dividono in Palgwe (1-8), Taeguk (1-8), e Hyung (forme superiori) distinte in Koryo, Keumgang, Taeback, Pyongwon, Sipjin, Jitae, Cheunkwon, Hansoo ed Ilyeo.

LA BANDIERA COREANA – T’aeGuk-Ki

Il significato della Bandiera nazionale coreana è molto filosofico: l’origine deriva dalla filosofia orientale chiamata Eum-Yang, in Cinese Yin-Yang. In Corea il simbolo di Yin e Yang, e talvolta la bandiera stessa, sono chiamati Taeguk, e riassumono i pensieri dell’I Ching, detti Yeok in Coreano.

Il nome significa la bandiera dei Grandi Estremi: il pensiero centrale è la perfetta armonia ed equilibrio, un movimento continuo entro la sfera dell’infinito, che ha come conseguenza una unità.

I quattro trigrammi agli angoli (chiamati Gwe in Coreano), rappresentano anch’essi il concetto degli opposti e dell’equilibrio. I trigrammi sono: il cielo (in alto a sinistra) ed all’angolo opposto la terra, l’acqua (in alto a destra) ed all’angolo opposto il fuoco.

Si può notare come anche i simboli dei trigrammi siano esattamente opposti: tre linee intere per il cielo contro tre linee spezzate per la terra, una linea spezzata al centro e due linee intere all’esterno per il fuoco, contro due linee spezzate all’esterno ed una intera al centro per l’acqua.

Per il popolo coreano la Bandiera T’aeGuk-Ki è fonte di orgoglio ed ispirazione, infatti, durante il periodo dell’occupazione giapponese, la bandiera coreana fu bandita nei luoghi pubblici e per circa 35 anni le bandiere T’aeGuk furono tenute nascoste fino al giorno della liberazione nel 1945. La Bandiera coreana è stata un simbolo della lotta di questo Paese per la sua indipendenza e la sua libertà.

Il più vecchio simbolo Yin-Yang, tracciato nella pietra, fu trovato in Corea.
Alla fine del 19° secolo, la Corea aveva bisogno di una bandiera propria e si dice che Young-Hyo Park ne suggerì il primo concetto. In quel periodo, la Corea era sotto l‘influenza di molti colonizzatori, quali Giapponesi, Cinesi e Russi.

Significato delle forme

TAEGUK
La parola comprende due termini cinesi: Tae che significa grandezza, e Geuk che significa eternità. Essa vuole rappresentare la più profonda filosofia orientale, da cui derivano le visioni filosofiche di universo e vita, che non hanno forma, né inizio, né fine, ma nondimeno ogni cosa è compresa e trae la sua origine in Taeguk.

Da Taeguk derivano 8 principali concetti filosofici, ognuno dei quali è rappresentato dal suo rispettivo carattere cinese. Sono numerati da 1 ad 8, ognuno ha il suo significato simbolico, in base al concetto rappresentato e sono disposti in cerchio, ognuno di fronte al suo opposto e complementare.

Le coppie sono: Keon/Kon, Tae/Kan, Ri/Kam e Jin/Seon.

PALGWE
Simboleggiano gli 8 trigrammi (8=pal, trigramma=gwe). Fino a quando non sono state sostituite dai Taeguk costituivano le forme ufficiali. Rappresentano un altro concetto fondamentale dell’antica filosofia orientale, cioè tutti i fenomeni dell’uomo e dell’universo.

I simboli dei Taeguk e delle forme superiori rappresentano le linee su cui muoversi nell’esecuzione della forma stessa. La linea intera significa che le due tecniche per lato vengono effettuate in movimento (due passi), quella spezzata che una delle due (la seconda) si esegue sul posto. Durante ogni forma si dovrebbe tendere ad interpretare il corrispondente Gwe della stessa ed esprimerlo completamente.

vedi i Taeguk

vedi le forme superiori